alle spalle di Pinocchio
di Antonio Sparzani
La Volpetta e il Gattofano si conoscevano da tanti anni, erano diventati amici da quel giorno in cui in birreria avevano dato luogo a una storica sceneggiata che li aveva trovati alleati per la pelle e che aveva suggellato un’amicizia duratura.
Poi avevano scelto strade diverse, anche per non farsi la guerra l’un l’altro e non pestarsi i piedi e farsi ombra – l’unica rivalità tra loro era quella delle cravatte: la Volpetta aveva, e sempre mantenne, un gusto più sicuro e raffinato in materia che non il Gattofano – così che avevano concepito quella straordinaria strategia di militare in fazioni diverse, e spesso opposte, mantenendo però una infrangibile solidarietà di fondo. Per ricordarsela sempre si dicevano spesso “veDremo! veDremo!”
Passarono anni di educazione sentimentale e di formazione politica, anni che li videro ― per una sorte di misteriosa affinità ― entrambi con ruoli importanti, ma non di primissimo piano, entrambi all’ombra di qualcuno di importante davvero, segretari di partito, presidenti, persone che prendevano le decisioni vere. La Volpetta e il Gattofano però si tenevano in contatto, si parlavano senza parere, evitavano i luoghi troppo chiacchierati, mettevano la mano davanti alla bocca per non farsi leggere il labiale quando c’era in giro qualche giornalista curioso.
Ma arrivò il gran giorno.
Il gran giorno arrivò con la complicità di tanti fattori, non tutti prevedibili, come sempre accade, vuoi i tribunali del paese, vuoi i vizietti di chi non se li doveva permettere, vuoi invece le nascoste manovre di un certo zio della Volpetta che faceva un gioco ancora più complicato, militando apparentemente nel campo avverso a quello della nipote.
Successero molte cose e molti fecero gravi errori, che qui non mette conto di dettagliare, ma arrivò un momento in cui entrambi, a distanza di qualche mese l’uno dall’altro, scalzarono bellamente dal loro apparentemente saldo piedistallo i rispettivi capi all’ombra dei quali avevano fino a quel momento vissuto, così, sempre militando da parti formalmente opposte, assunsero finalmente posizioni di potere vero.
Le chiamarono Larghe Intese.
Larghe voleva dire che avevano un largo piedistallo, caratteristica fondamentale per non cadere facilmente, il baricentro ci stava sempre dentro; quelli, e non erano certo pochi, che cercavano di tirare il baricentro di qua e di là non ci riuscivano, perché il Gattofano e la Volpetta erano stati abili e avevano imparato da grandi maestri della disciplina, a cominciare dal divo Giulio, da pochissimo scomparso dalla scena.
la fine è nota
http://www.liberliber.it/mediateca/libri/r/rovetta/la_baraonda/pdf/rovetta_la_baraonda.pdf