Essendo il dentro un fuori infinito #6

The morning comes to consciousness
Of faint stale smells of beer
From the sawdust-trampled street
With all its muddy feet that press
To early coffee-stands

T. S. Eliot

Amel canta gli orologi della casa, chiude le porte nei ritorni, si affaccia all’ora di preghiera : rivolto al sole, o forse l’opposto, Amel grida pianto, tace un piano, pianifica gli eventi. Nella casa delle quattro porte vivono otto maledetti : un incendiario, un collezionista, un portatore di niente, un arbusto alto due metri, il piccolo rifugiato con tre donne nella tasca, la donna con gli occhi di civetta, il ragazzo che si ferma come un sasso, un animale impazzito, femmina.

Il sasso dice: sai cosa significa non muovere un dito? cosa significa fermare il tempo? cosa significa l’immobilità dei muscoli? uno scheletro, lo sguardo fisso dei monaci? e non c’è fame, e non mi accorgo, e non c’è mondo. 

Ma Amel non ascolta nessuno, ha chiuso i pori per proteggersi dall’osceno, chiude nella dispensa la sua testa di coniglio. Ha il collo più lungo della testa, spinge il cranio in avanti, i muscoli degli occhi all’infinto. Dalla porta ad ovest fuoriescono litri di sangue e vomito, scarti di presente : tutto s’inonda, tappano la tazza con una scritta : non toccare, non aprire, non sedersi.

Amel ha la sua tazzina di caffé, il pollo con la testa insanguinata tagliata a mano, la testa come un pollo insanguinato.

Dice : sposerò una donna e canterà al mattino.

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I galli preparano l’estate come ogni mercoledì. Si assegnano i turni della morte, una piccola roulette, le macchinette del caffé che infiammano : sai cosa significa inondare? cosa significa pensare ad un morto e non pensare? cosa significa non pensare, cosa portare il vuoto, in grembo, un vuoto. Cosa significa una lettera a un mondo, e il mondo è un gruppo di cavalli imbizzarriti, e lo insegui e non lo corri e non lo segui e non fa mondo. Sai cosa significa infiammare? Il mio tempo è morto. Ho un corpo che mi frena e mi addormenta : puoi vedermi? Puoi sentirmi? Sai cosa significa inondare?

Amel spacca i sassi, confonde il buio con l’autunno. Vive di notte, alza il braccio ondeggiando la pasta molle, la matrice di un nutrimento. Amel mi sposa sul terrazzo degli ossicini, mi salva dalla madria imbizzarrita, dalle bave un po’ sudicie un po’ niente, un po’ suicide.

***

Nella casa delle quattro porte viviamo in otto maledetti. Un incendiario, un collezionista, un portatore di niente, un arbusto alto due metri, il rifugiato con il naso di un bambino, il ragazzo che si ferma, Amel che sposa e risposa e risposa, la donna con gli occhi di vetro – e io occupo l’ottavo.
Un letto, una risorsa, il fumo, la nebbiolina, il vomito che esce dalle latrine, la finestra, l’orticello per i vermi, un allarme.

Sai cosa significa annegare? cosa significa non dire più niente, non mangiare, non vestire, non crepare, non morire, non fare niente, non dire niente, non essere che un sasso, non essere la terra, non essere ferito, non ferire il non ferito, non forgiare, non parlare, non mangiare, non vestire, non crepare, non fare niente, non dire niente.
Sai cosa significa inceppare? Cosa significa un disco rotto, un sottofondo senza fondo, un macabro ritorno dell’uguale, un non uguale, un non diverso, un non parlare, non mangiare, non più niente, non vestire, non crepare, non morire, fare della crepa una miseria, non dire niente. Essere quel niente.

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Amel chiama quattro volte i vigili, i fucili, i caschi rossi, blu, verdi della notte, mi siede, mi sposa, mi chiama. Dalla porta serrata continua ad uscire la melma, come liquido di mare e petrolio : l’indicibile non è una parola : è un tanfo solido che ci appartiene, che scivola la notte da stipiti e grondaie, che è vomito e sangue e un po’ di sperma. Un odore che fredda le narici, che gonfia il ventre come un cane quando è morto.

Sai cosa significa morire? cosa significa l’orecchio che non sente, il battito dello strumento che non batte, cosa significa guardare il vuoto, per sempre, vuoto sempre vuoto, cosa significa non crepare, non morire, fare dell’occhio un bersaglio, non colpire, non maneggiare, con cura non curare, non sentire, non poter morire, cosa significa saltare e non saltare. Essere un pezzo di niente, quel tanfo che ci fa orrore. Cosa significa non morire, dormire non dormendo, non dormire, non parlare, non cadere.

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Mi chiedi di non ascoltare, di tapparmi le orecchie, di bloccare con la cera gli ingressi non voluti. Ma ho un pozzo nell’esofago che si prende cura dell’incurabile :  ho un posto scuro che non può non dire.

3 COMMENTS

  1. Ogni volta, leggere Mariasole Ariot, è come perdere qualche battito del cuore, ritrovarlo dopo, qualche passo avanti, senza possibilità di difesa. Righe fantastiche.

  2. Bellissimo leggerti Mariasole, sentire una possibilità di accedere, grazie al tuo linguaggio straordinario, a luoghi dell’inaccessibile.

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mariasole ariot
mariasole ariothttp://www.nazioneindiana.com
Mariasole Ariot (Vicenza, 1981) ha pubblicato Anatomie della luce (Aragno Editore, collana I Domani - 2017), Simmetrie degli Spazi Vuoti (Arcipelago, collana ChapBook – 2013), La bella e la bestia (Di là dal Bosco, Le voci della Luna 2013), Dove accade il mondo (Mountain Stories 2014-2015), Eppure restava un corpo (Yellow cab, Artecom Trieste, 2015), Nel bosco degli Apus Apus ( I muscoli del capitano. Nove modi di gridare terra,Scuola del libro, 2016), Il fantasma dell'altro – Dall'Olandese volante a The Rime of the Ancient Mariner di Coleridge (Sorgenti che sanno, La Biblioteca dei libri perduti 2016). Nell'ambito delle arti visuali, ha girato il cortometraggio "I'm a Swan" (2017) e "Dove urla il deserto" (2019) e partecipato ad esposizioni collettive. Ha collaborato alla rivista scientifica lo Squaderno, e da settembre 2014 è redattrice di Nazione Indiana. Aree di interesse: esistenza.