IL BUON ESEMPIO
di Alfredo Matacotta Cordella
Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori ha proposto l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Ecco com’è finita:
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498).
i 22 sono: BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI, FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA.
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso:
http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=314&Itemid=35
il cattivo esempio. Qualche volta viene da non credere all’ingiustizia più smaccata. E tuttavia.
sarebbe stato bello se non fosse stato solo un comportamento di facciata attuato per altri scopi non così nobili
Beh poi bisognerebbe che tra quelli che hanno votato sì c’è qualcuno che si è fatto tre legislature con i DS e poi siccome non lo ricandidavano più è diventato un dipietrista… e quattro. Lui il vitalizio ce l’ha già in cassaforte.
Quando penso ai privilegi di casta di chi fa carte false per accedere ai corridoi del potere per badare ai propri interessi privati, mentre il paese si impoverisce; quando vedo le loro facce patibolari mentre affermano che 40 anni di lavoro sono pochi per andare in pensione, loro che rubano una pensione d’oro dopo cinque anni di assenteismo, penso che è giusto che tutto vada alla malora, perché la malora è già nelle cose, nella struttura stessa del sistema, marcio fin nelle fondamenta, e che è inevitabile la nascita di una nuova casta di giovani vampiri assassini che distruggano tutto, come nel romanzo “Io sono leggenda”.
Poi la razionalità mi dice che così gozzovigliano ancora di più per via della rinucia a combattere eccetera eccetera.
ci vorrebbero altre cose
c.
shame…..
corrige: “bisognerebbe dire che…”
ci vorrebbero altre cose… comportamento di facciata per scopi non così nobili…
Lo facessero, sarebbe un inizio, e, che lo scopo sia nobile o meno, male intanto non farebbe: sarebbe un’ingiustizia, una “mangiata” dei nostri soldi in meno.
150 milioni di euro all’anno
3 000 euro al mese
sono cifre che parlano
così come i 498 che hanno votato no.
498 persone contro tutti gli altri. Pessimo esempio.