Mourir pour des idées: Brassens / De André / Brassen’s not dead

Gerorges Brassens, Mourir pour des idées (1972)

.

Fabrizio De André, Morire per delle idee (1974)

Traduz. de André

.

Morire per delle idee, l’idea è affascinante
per poco io morivo senza averla mai avuta,
perchè chi ce l’aveva, una folla di gente,
gridando “viva la morte” proprio addosso mi è caduta.

Mi avevano convinto e la mia musa insolente
abiurando i suoi errori, aderì alla loro fede
dicendomi peraltro in separata sede
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta.

Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all’altro mondo bighellonando un poco
perchè forzando il passo succede che si muore
per delle idee che non han più corso il giorno dopo.

Ora se c’è una cosa amara, desolante
è quella di capire all’ultimo momento
che l’idea giusta era un’altra, un altro movimento
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta.

Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio
lo predicano spesso per novant’anni almeno.

Morire per delle idee sarà il caso di dirlo
è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.

E sotto ogni bandiera li vediamo superare
il buon matusalemme nella longevità
per conto mio si dicono in tutta intimità
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta.

A chi va poi cercando verità meno fittizie
ogni tipo di setta offre moventi originali
e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie
morire per delle idee è molto bello ma per quali.

E il vecchio che si porta già i fiori sulla tomba
vedendole venire dietro il grande stendardo
pensa “speriamo bene che arrivino in ritardo”
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta

E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi
crepate pure per primi noi vi cediamo il passo
però per cortesia lasciate vivere gli altri
la vita è grosso modo il loro unico lusso
tanto più che la carogna è già abbastanza attenta
non c’è nessun bisogno di reggerle la falce
basta con le garrote in nome della pace
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta.

*

Brassen’s Not Dead (2011)

3 COMMENTS

  1. Grazie mille! Anche se ascolto spesso De André non conoscevo questa sua versione della canzone di Brassens. La più curiosa, però, è l’ultima versione!

  2. Mourir pour des idées

    Mourir pour des idées, l’idée est excellente
    Moi j’ai failli mourir de ne l’avoir pas eu
    Car tous ceux qui l’avaient, multitude accablante
    En hurlant à la mort me sont tombés dessus
    Ils ont su me convaincre et ma muse insolente
    Abjurant ses erreurs, se rallie à leur foi
    Avec un soupçon de réserve toutefois
    Mourrons pour des idées, d’accord, mais de mort lente,
    D’accord, mais de mort lente

    Jugeant qu’il n’y a pas péril en la demeure
    Allons vers l’autre monde en flânant en chemin
    Car, à forcer l’allure, il arrive qu’on meure
    Pour des idées n’ayant plus cours le lendemain
    Or, s’il est une chose amère, désolante
    En rendant l’âme à Dieu c’est bien de constater
    Qu’on a fait fausse route, qu’on s’est trompé d’idée
    Mourrons pour des idées, d’accord, mais de mort lente
    D’accord, mais de mort lente

    Les saint jean bouche d’or qui prêchent le martyre
    Le plus souvent, d’ailleurs, s’attardent ici-bas
    Mourir pour des idées, c’est le cas de le dire
    C’est leur raison de vivre, ils ne s’en privent pas
    Dans presque tous les camps on en voit qui supplantent
    Bientôt Mathusalem dans la longévité
    J’en conclus qu’ils doivent se dire, en aparté
    “Mourrons pour des idées, d’accord, mais de mort lente
    D’accord, mais de mort lente”

    Des idées réclamant le fameux sacrifice
    Les sectes de tout poil en offrent des séquelles
    Et la question se pose aux victimes novices
    Mourir pour des idées, c’est bien beau mais lesquelles ?
    Et comme toutes sont entre elles ressemblantes
    Quand il les voit venir, avec leur gros drapeau
    Le sage, en hésitant, tourne autour du tombeau
    Mourrons pour des idées, d’accord, mais de mort lente
    D’accord, mais de mort lente

    Encor s’il suffisait de quelques hécatombes
    Pour qu’enfin tout changeât, qu’enfin tout s’arrangeât
    Depuis tant de “grands soirs” que tant de têtes tombent
    Au paradis sur terre on y serait déjà
    Mais l’âge d’or sans cesse est remis aux calendes
    Les dieux ont toujours soif, n’en ont jamais assez
    Et c’est la mort, la mort toujours recommencée
    Mourrons pour des idées, d’accord, mais de mort lente
    D’accord, mais de mort lente

    O vous, les boutefeux, ô vous les bons apôtres
    Mourez donc les premiers, nous vous cédons le pas
    Mais de grâce, morbleu! laissez vivre les autres!
    La vie est à peu près leur seul luxe ici bas
    Car, enfin, la Camarde est assez vigilante
    Elle n’a pas besoin qu’on lui tienne la faux
    Plus de danse macabre autour des échafauds!
    Mourrons pour des idées, d’accord, mais de mort lente
    D’accord, mais de mort lente

  3. Grazie per un De André che effettivamente si conosce meno ma che parla dello spavento che vivere ci procura, essendo un cammino, bighellonando sì ma senza fermate, verso la falce che tutti tronca.
    E soprattutto per aver ricordato le origini e le ispirazioni fondamentali del cantautore che più ha segnato le nostre vite.
    Emozionanti tutte e tre le versioni.

    mdp

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ha pubblicato uno studio di teoria del romanzo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e la raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna per l’editore digitale Quintadicopertina (2012). Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria, due libri di prose per La Camera Verde (Prati / Pelouses, 2007 e Quando Kubrick inventò la fantascienza, 2011) e sette libri di poesia, l’ultimo dei quali, Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, è apparso in edizione italiana (Italic Pequod, 2013), francese (NOUS, 2013) e inglese (Patrician Press, 2017). Nel 2016, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Parigi è un desiderio (Premio Bridge 2017). Nella collana “Autoriale”, curata da Biagio Cepollaro, è uscita Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016 (Dot.Com Press, 2017). Ha curato l’antologia del poeta francese Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008 (Metauro, 2009). È uno dei membri fondatori del blog letterario Nazione Indiana. È nel comitato di redazione di alfabeta2. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.